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martedì 25 febbraio 2014

Oltre il Distress



E' passato più di un mese dal mio primo post come Timbrina.
Che rimanga fra noi, ma io sono ancora emozionata. Mi sento ancora un po' frastornata. Stento a crederci anche ora.
Questo impegno mi piace tantissimo, ho delle compagne di avventura davvero carine ed entusiaste (alcune anche gattare), sto imparando a  confrontarmi con cose da cui prima stavo bene alla larga e COLORO… senza sentirmi in colpa perché anche quando sono stanca ho la scusa pronta "eh, ma non posso non farlo, ho preso un impegno!".
E' una meraviglia!!!

Ed il mio post di oggi è proprio sulla colorazione con i Distress Inks, il mio grandissimo amore…
se vi va mi trovate qui e se volete dirmi cosa ne pensate ne sarò oltremodo felice.

Nel frattempo vi lascio qui qualche particolare.
E' una card diversa da quelle che in genere faccio. Non posso negare che non è stato semplice uscire un po' dai propri schemi, ma il risultato alla fine mi piace molto, i pensieri che hanno accompagnato questo lavoro mi sono piaciuti molto. Devo meditarci ancora un po' su e poi vi racconterò.





Per il momento ringrazio di cuore la mia Margiù, dolcissima, pazientissima e stracompetente personal shopper, Giò per le ripetizioni e… Monica, questo cuore è per te!

Grazie per essere passati di qua


K&H
M!R

sabato 22 febbraio 2014

JUST THOUGHTS



Sono solo pensieri, ma da piccola, confesso, avevo un sogno. 
O meglio. Da piccola avevo una fantasia.
Quando all’età di 11 anni i miei genitori hanno pensato bene di sradicarmi dalla mia bella Milano e di portarmi in quel di Cinisello hanno cercato di   indorarmi la pillola promettendomi la televisione in camera.
Rendendosi conto che comunque la loro scelta era assolutamente poco educativa corsero ai ripari piazzandomene una simile ad un catafalco, in bianco e nero e senza telecomando. Ma a me poco importava perché tanto avevo una sorellina piccola che, molto servizievolmente  al mio comando si alzava e faceva una carrellata dei programmi in modo che alla fine io potessi scegliere in tutta tranquillità.
 
Effettivamente concordo sul fatto che a livello pedagogico mettere la TV nella stanza dei ragazzi sia una grande fesseria, ma a me si aprì comunque un mondo che prima, quando abitavamo ancora a Milano e l’unico televisore era di dominio del nostro Signor Padre, mi era precluso. Scoprì VIDEOMUSIC, l’antenata di MTV.
 
In quei tempi trasmettevano spesso un video di Mick Jagger e di David Bowie –due perfetti signori sconosciuti per la piccola Mirandina appena undicenne-.
Quel video mi incantava. Era Dancing in the street e i due cantanti se ne andavano in giro per questa strada buia cantando e ballando. Bowie indossava uno spolverino che mi piaceva tantissimo – era il tipico soprabito degli anni 80- con delle spalline enormi, e Jagger una camicia i un verde acqua splendido -ai tempi, prima della mia brusca virata sul Victorian Velvet, era il mio colore preferito. Mi affascinavano. Non sapevo nulla del Duca Bianco, nulla degli Stones, ma non potevo smettere di guardare quel video ogni volta che lo proponevano e non potevo fare a meno di fantasticarci sopra.
Sognavo di percorrere l’isolato che separava la mia abitazione dalla scuola media  facendo come loro, magari entrando in scena saltando giù dal balcone con una salto imperioso proprio come faceva Bowie, per poi continuare ballando per strada in modo assolutamente sconclusionato.
Ci ho pensato un sacco di volte, ma non lo ho mai fatto! Ed un po’ mi spiace, perché penso di avere negato a Mirandina un qualcosa che le avrebbe fatto bene. Eppoi, diciamoci la verità: ho fatto figure ben peggiori, eccome...
 
Sarebbe stato divertente, e poi avevo uno spolverino simile!
Ma mentre chiosavo con il famigerato “Mai dire mai…” ho pensato che adesso ho un sacco di sovreastrutture che mi impedirebbero di fare una cosa del genere, ma ad 11 anni, che accidenti di complessi e di vergogne avevo?
 
Avrebbe fatto bene a chiunque! Farebbe bene a chiunque.
Adesso sono troppo impostata nel mio ruolo, nei miei schemi, nei miei categorici NO. Forse è per questo che  sono un Broker Assicurativo e non una Rock Star. Oggi non riuscirei proprio a pensare di fare una cosa del genere. Ma resta comunque un gran peccato. 

Ho sempre considerato persone di indubbio valore solo quelle in grado di andare oltre l'ovvio, solo quelle in grado di rompere le regole. Non che sia una rivoluzionaria. I pensieri collettivi mi hanno sempre annoiata. Il fatto è che, come avrebbe detto il mio professore di Storia della Filosofia, concepisco il progredire storico come il buon vecchio Hegel. Mi spiego meglio: se non ti sporchi le mani con quello che hai, se non arrivi forse al punto di negare il valore di quello che hai, come puoi guardare tutto quello che stai costruendo con gli occhi sempre nuovi, di chi continua ad avere il coraggio di stupirsi e di indignarsi sempre? Come fanno i folli, come fanno i pazzi, come fanno quelli che poi lasciano davvero la loro impronta in questo mondo, fosse anche solo nel mondo delle persone a cui si vuole bene.
Certo, dal concepire così il fluire storico ad operarsi affinché la storia così effettivamente fluisca c'è di mezzo il mare. Io alla fine quei 50 mt ballando non li ho mai fatti, ma forse averlo confessato così spudoratamente un po' mi permette di perdonarmi. Se avete avuto la bontà di leggermi mi avrete immaginata ballare per strada. Se poi mi conoscete di persona e sapete dove era la mia scuola media, mi avete immaginata ballare proprio lungo quella strada. E quindi si, fosse anche solo nei miei pensieri, alla fine, in una qualche forma, lo ho appena fatto. Speriamo ,allora, anche se solo nei miei pensieri, di avere rotto uno schema.


         Grazie mille per essere passati di qua
         K&H
         M!R

sabato 8 febbraio 2014

LIVE YOUR LIFE IN COLOUR


Io ho i capelli ricci. 
Ricci e fini. 

Questo significa che appena asciugati sembro Shirlie Temple, e che appena mi scontro con una seppur minima dose di quell’umidità che ha permesso che sul pianeta terra si sviluppasse la vita… divento come Melanie Griffith nella scena di Una donna in Carriera in cui si aggira ad un party distribuendo gnocchi al vapore.

Proprio per questo io, i miei capelli, me li stiro. Ho investito molto nella mia piastra di cui sono molto orgogliosa e che, a quanto pare se impostata bene, la mattina dovrebbe anche prepararmi al colazione e pulire la lettiera di Sophie e Tabby. Semplicemente la adoro, quando mi ci metto di impegno sembro appena uscita dal parrucchiere.


Ma anche lei deve arrendersi in questi periodi. Qui sembra non voler smettere di piovere. Eppoi, avessi a che fare sempre con la pioggia Milanese forse potrei sopportarla, ma 5 giorni su 7 è quella Varesotta che rende la mia povera chioma simile al terreno incolto in cui si trovano gli asparagi selvatici.

Una vera tristezza.

La pioggia varesotta è più fitta, sono sicura che sia anche più bagnata (niente battute, se non l'avete sperimentata non avete diritto di dire nulla), di sicuro è più fastidiosa e scende giù talmente forte che quando guardo fuori dalla finestra del mio ufficio sembra che ci sia la nebbia.
È un effetto che mi inquieta. 
Inoltre, lo ammetto, oltre ad essere una grande umorale, sono proprio meteopatica (“sempre meglio che meteoropatica” direbbe mia sorella), ma proprio non se ne può più! Sono forse a casa a sorseggiare te, con Schubert in sottofondo a perdermi nel dedalo dei miei pensieri alla ricerca di un nuovo concetto da far diventare punto cardine del relazionarsi del mio Esserci all'Essere? No! Mi tocca fare su e giù da mezzi pubblici sporchi, spesso puzzolenti e con questa pioggia, appiccicaticci.

Lo riaffermo e con enfasi: è una vera tristezza!

Si, le sento già le repliche: "sentila, quella che abita a Cinisello Beach!.. quando si apre la stagione da voi?". Oppure mia sorella "guardala, l'italiota che si deve lamentare delle condizioni atmosferiche per prendere il via e lamentarsi di tutto.."
Avete ragione, non tento neanche di difendermi. Negli ultimi mesi sono intollerante come non mai ed il tempo è alla fine solo un pretesto per esternarlo.
Riflettendo su questa realtà mi sono accorta che pur essendoci molto colore nella mia vita, forse ultimamente tendo ad isolarlo. 
Mi spiego meglio. Tendo a considerare tutto ciò che mi fa stare bene come una piccola isoletta di cui sono molto gelosa ed in cui mi rifugio.
Il problema è che le varie situazioni ed i molteplici impegni mi portano ad rifugiarmici sempre di meno e questo mi provoca una grande insofferenza, perché di fatto non riesco a ricaricare le pile come dovrei.
E così sono giunta ad una conclusione. Sto sbagliando tutto
Si, perché le cose belle non devono essere nascoste, segrete. Devono essere portate fuori, vanno condivise. Non sono una stanzetta in cui rifugiarsi dal mondo brutto e cattivo, ma sono un bel mantello che ci protegge quando usciamo ad affrontarlo questo mondo.
Insomma, il colore si deve usare fuori. Perché se lo si usa dentro è solo mero esercizio consolatorio.

E pensando a questo mi è venuto in mente il motto di Dyan Reavelay, grandissima donna, splendida artista che ho avuto il gran privilegio di incontrare durante uno favoloso corso organizzato da Barbara Andreuzzi di Timbroscrapmania (altra splendida donna e grandissima artista). Il motto di Dyan e "LIVE YOUR LIFE IN COLOUR". Così lei firma tutte le dediche (tranne la mia che è stata "To my lovely stalker").  Con la sua vita  e la sua arte ha dimostrato che funziona!
Così eccomi qui, a volermelo imprimere bene nel cuore, a volermici sporcare le mani, a volerlo condividere anche con voi e con l'etere in generale. 
Ecchisseneimporta se fuori piove!

E così adesso vi mostro il mio lavoretto. un mix Mirandoso in cui ho cercato di unire due tecniche che ultimamente mi hanno colpito molto: l'uso dei gessetti di Tim Holtz e la colorazione dei timbri con i Dylusion di Dyan Reaveley.

Questo è il materiale che ho usato:


Sul cartoncino nero di cheapboard ho stampato e cosparso con la polverina clear il timbro con i fiori di Dyan - questa è la parte di TH, sicuramente la polverina da embossing corretta è la Frosted della Ranger che usa lui, ma ahimè, questa mi mancava e così mi sono arrangiata con quella che avevo e tutto sommato non è andata male… 



Ho quindi embossato e questo è il risultato:


Adesso la parte divertente, con un gessetto bianco ho iniziatato a scarabocchiarci sopra… senza precisione alcuna e calcando parecchio:


Alla fine il risultato che si ottiene dopo avere tolto l'eccesso di gessetto è questo:



Già così a me piace, ma visto che parliamo di colore… diamoci dentro. Ho usato i Dylusion, colori molto vivi e tralucenti! Decisamente con un alto grado di saturazione del pigmento quindi… alla faccia del nero sotto!
Ho intinto il mio pennellino (quello che uso per colorare con i distress  che mi spaccia Gio') nei Dylusion e ho iniziato a colorare i mie fiorellini:



Finiti i fiorellini, mi è venuto in aiuto il mio uniposca bianco (cuciture e puntini) un po' di stickles qua e là che fa chic e non impegna e guardate un po':


Io trovo che sia un effetto proprio carino. 
Ed eccola finita con il sentiment (scritto a mano con penne gel glitterate su avanzi di cartoncino bianco e attaccate con biadesivo spessorato):


Beh, che altro aggiungere se non che adesso -anche perché alla fine è sabato sera- io uscirei:-)

Grazie di cuore per essere passati di qua!
K&H
M!R